MEDICINA - ERBORISTERIA - ENULA CAMPANA (Inula helenium L.)

Pianta della famiglia delle Compositae (o Asteraceae, secondo le più moderne classificazioni), distribuita in Europa meridionale e orientale e in Asia.
In Italia si trova qua e là nei prati umidi. Viene spesso coltivata per scopi farmaceutici e liquoristici in più regioni dell'Italia centrale e meridionale.

GENERALITÀ
L'enula campana è una pianta erbacea perenne che raggiunge con i suoi scapi fiorali un'altezza di un metro o più. I fusti sono grossi fino a un paio di centimetri, con scanalature longitudinali, eretti, tutti ricoperti da peli anche rigidi: sono ramificati solo nella parte superiore.
Le foglie radicali sono molto grandi, lunghe anche più di mezzo metro e larghe fino a 20 cm: sono lungamente picciolate. Le foglie del caule sono più piccole e in proporzione più larghe sessili e amplessicauli. La pagina superiore delle foglie è verde e pubescente, mentre l'inferiore è ricoperta da una densa peluria, tale da darle un aspetto biancastro.
I fiori sono riuniti in grossi capolini larghi fino a 6-7 cm di diametro: formano nell'insieme una infiorescenza composta corimbiforme. I singoli capolini hanno un involucro formato da numerose serie di foglie trasformate in brattee, con le più esterne propriamente simili a foglie. I fori esterni del capolino sono provvisti di una lunga ligula, mentre quelli interni sono tubolosi. Tutte le corolle dei singoli fiori, sia ligulati che tubolosi, hanno colore giallo carico.
I frutti sono acheni cilindrici lunghi 4 mm, glabri, muniti di pappo (serve per l'inseminazione a distanza).
Per scopi terapeutici si utilizza il rizoma.

IMPIEGO TERAPEUTICO
L'enula campana è una delle piante medicinali utilizzate fin dalla più remota antichità. Questa pianta corrisponde in effetti all'«Helenion» di Teofrasto, di Ippocrate e di Dioscoride.
Plinio cita questa pianta sotto il nome di «Hinula», denominazione che verrà adottata da Linneo nella sua caratteristica classificazione binomia.
Anche nel Medioevo l'enula campana venne utilizzata largamente, e dal Rinascimento in poi il suo impiego terapeutico andò allargandosi.
Oggi si riconoscono all'enula campana proprietà toniche, stimolanti le mucose, diuretiche, sudorifere, aperitive, battericide e antisettiche. Le si riconoscono anche proprietà emmenagoghe e vermifughe.
L'impiego terapeutico dell'enula campana concerne le vie respiratorie, l'apparato gastroenterico, le vie urogenitali; esternamente cura le patologie cutanee.
Nell'impiego terapeutico delle vie respiratorie l'enula campana si dimostra efficace nel ridurre l'irritabilità delle vie superiori, calma la tosse e gli spasmi bronchiali ed esercita azione locale cicatrizzante sulle mucose, modificando inoltre le secrezioni bronchiali e facilitando l'espettorazione.
Nell'apparato gastroenterico l'enula campana viene utilizzata, come la maggior parte degli amari aromatici, per dare tono sia allo stomaco che agli intestini: risulta quindi particolarmente indicata nelle debilitazioni generali con inappetenza. L'enula campana inoltre calma le nausee e i vomiti e intensifica o ristabilisce le funzioni secretrici e fisiologiche dello stomaco.
Quale rimedio terapeutico per le vie urinarie e per l'apparato genitale, l'enula campana è stata utilizzata sin dalla più remota antichità sia per normalizzare il ciclo mestruale che per la disinfezione delle vie urinarie conseguente a cistiti e uretriti.
L'enula campana è indicata esternamente per le eruzioni cutanee e per quelle conseguenti a vizi sanguigni, nelle dermatosi, nelle infiammazioni emorroidali, nei processi ulcerativi.
Per le sue molteplici azioni, diuretiche, toniche e battericide, l'enula campana è indicata nella terapia della gotta e del reumatismo. È stata anche utilizzata come sostitutivo della china nelle febbri intermittenti o malariche.
Questa pianta infine è vermifuga e trova impiego anche nelle malattie del fegato con ittero.
I principi attivi dell'enula campana sono l'elenina, l'inulina, l'alantopicrina.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizzano l'infuso la tintura alcoolica, la tintura vinosa.
L'infuso si prepara con 10 g di radice finemente macinata per litro di acqua bollente. Si lascia a riposo per 5 minuti e si filtra per tela. Si somministra l'infuso alla dose di 2-3 tazzine al giorno.
La tintura alcoolica viene preparata con 150-200 g di radice di enula campana per litro di alcool a bassa gradazione (20-30 gradi). Si lascia a macero per una settimana, poi si filtra. Si somministra nella dose di 2-3 cucchiaini al giorno.
La tintura vinosa viene preparata con 30-40 g di radice di enula campana finemente sminuzzata per litro di vino bianco. Si lascia a macero per una settimana, si filtra per tela, si lascia riposare per 15-20 giorni. Si somministra a bicchierini, 1-2 al giorno.
Le preparazioni sopra indicate per uso interno sono particolarmente indicate per le tossi catarrali, per i disturbi del fegato e per incrementare la diuresi. Sono anche utili per il controllo del ciclo mestruale, soprattutto nelle giovani donne all'inizio della fertilità.

- Uso esterno: si utilizza il decotto, preparato con 60 g di radice finemente sminuzzata per litro di acqua. Si lascia bollire per 15 minuti, poi si filtra per tela, a freddo.
Il decotto così preparato serve per fare lavaggi o per la preparazione di compresse imbevute. Risulta efficace anche come sedativo e antisettico contro le infiammazioni cutanee e i pruriti della pelle, gli eczemi e le emorroidi.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Il rizoma dell'enula campana si raccoglie da piante di almeno due anni al termine del loro ciclo vegetativo dalla fine di settembre a tutto novembre.
Si estrae la pianta dal terreno con l'uso di un attrezzo orticolo (zappa o vanga), si ripulisce dal terriccio con un coltello (senza lavare con acqua), si eliminano le radichette laterali. Il rizoma e la radice principale vanno tagliati in pezzi di 5 cm; si tagliano poi anche longitudinalmente, per facilitare l'essiccamento.
I rizomi si essiccano al sole e si conservano in recipienti di vetro scuro chiusi o in sacchi di carta chiusi. Possono essere utilizzati per 2-3 anni.
La radice di enula campana, utilizzata sia in farmacia che in liquoristica, è per lo più ottenuta da piante coltivate. Per la coltivazione si parte da seme: si ottengono in tal modo piccole piante che vanno trapiantate dopo 3-4 mesi dalla gemmazione. Il trapianto va fatto in terreno sciolto, tenendo una distanza di 30-40 cm tra le piante.
È necessario operare frequenti sarchiature e concimazioni bilanciate ogni primavera. L'irrigazione durante i mesi estivi deve essere praticata almeno ogni 10-15 giorni.
La coltivazione impostata sulla divisione di rizomi è senz'altro meno conveniente, anche se più breve di quella che parte da seme.
Per ottenere il ciclo produttivo annuale di enula campana è necessano operare il trapianto di giovani piante ogni anno, e lasciarle poi in terreno per un periodo di due anni.
 

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